
Impervia salita nel mondo indifferenziato un darsi e non darsi consapevole di accettazione o rifiuto
La complessità nascosta in un ammiccamento si fa pensiero, quasi concetto amorevole. Il timore dell’abbandono si fa ponte dalla trascendenza alla complessità. Amorevolmente temuta, l’individualità si presta all’unione inconsapevole di anime
L’incedere di essere E non essere regala trascendenza agli amori. Ferite morali e fisiche trasformano luccicanti cristalli visionari in solide concretizzazioni. E la realtà si fa padrona del sogno
ESSERE ” E ” NON ESSERE
Si rincorrono privati dell’io immanente in un noi dilatato nell’indifferenziato nella costante certezza di ricerca e creazione di armonie
da sottrarre a sconvolgenti abissi
Dolce si fa la salita nel mondo nuovo Il noi unito alla totalità si apre all’incedere e al fermarsi anche repentino per una nuova stella vibrante
Il cuore apre porte invisibili
Del latente reale inciso nel visionario si nutre
Il dolore dell’io da cocente si placa
In certe sequenze di parole mute di voce, c’è la nascita del desiderio di seminare, come il
contadino quando estrae la mano traboccante di semi dalla bisaccia e li affida alla terra.
abbraccio……sistemico….
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