
Dall’inconscio vitale al mutamento di paradigma. Puntata N.5
Dopo: Voce -Lettera -Sintropia -Movimento – propongo: la linguistica
Quando ad una conferenza ho sentito: ” Sarebbe importante bere il cibo e mangiare l’acqua”; ad una prima analisi pensavo che il relatore avesse avuto un malore, ma in realtà tale frase ha un senso profondo, significa che bisogna masticare molto bene il cibo fino a renderlo liquido e l’acqua invece bisogna tenerla in bocca a lungo prima di ingerirla. Tale frase è “contro-intuitiva, “ovvero fa capire che il modo giusto di comportarsi è il contrario di quanto la comune credenza ci insegna sin da quando siamo piccoli.
Io e l’altro come realtà fenomenologica
Immagini di repertorio accompagnano le riflessioni dell’antropologo Claude Lévi-Strauss (Bruxelles, 1908 – Paris, 2009), intervistato in questa unità su razzismo e relativismo.
Se in passato, in nome di pregiudizi razziali, sono stati commessi dei crimini mostruosi, oggi è ampiamente diffuso un antirazzismo semplicistico che nega levidenza del buon senso e finisce, paradossalmente, per fornire delle nuove armi allo stesso razzismo. </a>
evidenza dei sensi” (Ionesco), che gli uomini sono diversi gli uni dagli altri.
<a href="http://www.raiscuola.rai.it/articoli/claude-levi-strauss-la-diversit%C3%A0-umana/6470/default.aspx">Occorre rifiutare il razzismo come dottrina biologica, ma ricordare, con "l
Dopo aver dato spazio alla complessità, vorrei richiamare l’attenzione alla linguistica per analizzare e magari risolvere, l’impatto che oggi esiste tra le polarità: velocità e attimo da vivere intensamente rallentando. Dopo aver assunto che i nostri movimenti possono essere sia veloci che lenti, ci accorgiamo facilmente che la scelta dipende dal nostro sentire da cui partono pensieri e poi azioni.
Trovo decisiva l’insistenza di Lèvi-Strauss sull’identità dei meccanismi intellettuali dei primitivi e dei popoli civili.Meccanismi non significa nè procedimenti nè finalizzazioni: a parte differenze minori, si può dire che i primitivi e i civilizzati abbiano sviluppato zone diverse delle loro attitudini mentali, realizzando una specializzazione che allarga l’area dell’attingibile. In effetti, le due antinomie descritte,quella di mito e scienza ( o di sensibile e scientifico ) e quella di primitivo e civilizzato ( rallentare-accelerare ) presentano una medesima opposizione, prima nello spazio teoretico -anche dentro una medesima civilità – poi in quello geografico – nel contatto o scontro tra i popoli.Gli elementi antinomici possono essere propugnati in forma antagonista, producendo intolleranza e prevaricazione, mentre concepiti correttamente come polarità, promuovono una dialettica feconda di risultati. Lèvi-Strauss dà dunque un valore positivo alle differenze, e anche all’autocoscienza delle posizioni originali che si contrappongono; vede come pericolo simmetrico a quello della sopraffazione quella che chiama ” ipercomunicazione “; in cui le differenze sono accettate ma non dialetizzate. Egli prevede che a una, inevitabile unificazione progressiva facciano da contrappeso in avvenire nuove, più sottili differenziazioni interne.
A partire dalla nascita della scienza, nel diciassettesimo secolo,gli uomini hanno rifiutato la mitologia, giudicandola un prodotto di menti superstiziose e primitive. Solo oggi incomincimao a valutare meglio la natura e la funzione del mito nella storia umana.
Parlare di regole e parlare di significato è la stessa cosa, e se guardiamo le imprese intellettuali dell’uomo, quali sono state raccolte e tramandate in tutto ilmondo, il comune denominatore è sempre il tentativo di introdurre una qualche specie di ordine . Se ciò indica che la mente umana ha un fondamentale bisogno di ordine, e poichè dopotutto la mente umna non è che una parte dell’universo, probabilmente questo bisogno esiste perchè nell’universo c’ è un certo ordine, perchè l’universo non è caos. E’ avvenuto un divorzio – un indispensabile divorzio – fra il pensiero scientifico e quella che ho definito la logica del concreto, cioè il rispetto e l’utilizzo dei dati sensoriali, in contrapposizione alle immagini ai simboli e così via. Forse stiamo assistendo al momento in cui questo divorzio sarà superato o ricomposto, giacchè la scienza moderna sembra in grado, non solo di compiere progressi seguendo la sua linea tradizionale – cioè spingendosi via via più avanti, ma sempre entro lo stesso canale – ma anche e nello stesso tempo di ampliare questo canale, reincorporando molti problemi prima lasciati da parte.
Ecco come Lèvi-Strassu inserisce la musica tra scienza e mitologia:
Per quanto riguarda l’ aspetto della somiglianza, il principale punto che assodai fu che,proprio come in una partitura musicale, è impossibile comprendere un mito come una sequenza continua. Ecco perchè dovremmo renderci conto che se cerchiamo di leggere un mito come leggiamo un romanzo o un articolo di giornale, cioè riga per riga, leggendo da sinistra a destra, non lo comprendiamo, poichè dovremmo invece coglierlo come una totalità e scoprire che il suo significato fondamentale non è trasmesso dalla sequenza degli eventi ma,per così dire,da fasci di eventi, anche se questi eventi appaiono in momenti diversi della storia. Perciò dobbiamo leggere il mito più o meno come leggeremmo una partitura orchestrale, non una strofa diopo l’altra, ma sapendo che è necessario cogliere il senso dell’intera pagina e che le parole della prima strofa all’inizio della pagina, acquistano significato solo se vengono considerate parte e porzione di ciò che è scritto più avanti nella seconda strofa, nella terza e così via. Bisogna cioè leggere non solo da sinistra a destra ma contemporaneamente in senso verticale, da cima a fondo. Dobbiamo capire che ogni pagina è una totalità. e solo trattando il mito alla stregua di uno spartito orchestrale, scritto strofa per strofa, possiamo comprenderlo come totalità ed estrarne il significato.
Posso trovare il mio ritmo personale per fermare e vivere l’attimo?
Ancora Claud Lèvi- Strauss : Il mito e la musica
Tutto si è svolto come se la musica avesse completamemte mutato la propria fisionomia per assumere la funzione ,intellettuale ed emotiva insieme, a cui il pensiero mitico,più o meno nello stesso periodo, stava rinunciando. Parlando di musica, naturalmente, dovrei precisare meglio il termine.Non fu una musica genericamente intesa quella che rilevò la funzione tradizionale della mitologia, bensì la musica che comparve nella civiltà occidentale nel primo Seicento con Frescobaldi e nel primo Settecento con bach e raggiunse il pieno sviluppo nei secoli XVIII e XIX con Mozart, Beethoven e Wagner.
Ludwig Van Beethoven – Inno alla gioia
Che cosa succederebbe se, invece di limitarci a costruire la nostra esistenza, avessimo la follia o la saggezza di danzarla? Roger Garaudy
Quando la Danza nasce dal Cuore della Gente
alla prossima…..
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