Mimare il pensiero concettuale

La linguistica e le scienze dell’uomo di Jakobson e Levi-Strauss

Ho trovato interessante a pag. 151 un mito del Canada occidentale. Vi si narra di un pesce razza che cerca di avere la meglio sul Vento del Sud e di dominarlo, e vi riesce.La storia si riferisce ad un’epoca anteriore all’umanità,cioè ad un’epoca in cui non c’era distinzione fra animali e uomini, poichè gli esseri viventi erano mezzi uomini e mezzi animali.Tutti erano alquanto infastiditi dai venti che soffiavano continuamente, specie quelli infausti, rendendo impossibile la raccolta dei crostacei sulle spiagge. Così fu deciso di muovere guerra ai venti e di costringerli a comportarsi meglio.Ci fu una spedizione, a cui presero parte molti uomini-animali o animali-uomini,compreso il pesce razza che svolse un ruolo importante nella cattura del Vento del Sud. Il vento del Sud venne liberato solo quando ebbe promesso che non avrebbe più soffiato di continuo, ma solamente ogni tanto in determinati periodi.Da allora, il Vento del Sud soffia solo in alcuni peirodi dell’anno, oppure un giorno sì e uno no; per il resto gli uomini possono svolgere le loro attività.

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Bene, tutto ciò non è mai accaduto. Ma non dobbiamo accontentarci di dire che si tratta di una pura assurdità, o della bizzarra creazione  di una mente delirante.Dobbiamo prendere seriamente in considerazione questa storia e chiederci: perchè proprio il pesce razza? E perchè il Vento del Sud? Se osserviamo attentamente il materiale mitico proprio come ci è stato tramandato, notiamo che il pesce razza agisce in base a due tipi di caratteristiche precise. In primo luogo si tratta di un pesce che,come tutti i pesci di forma piatta, è viscido nella pancia e ruvido sulla schiena. L’altra qualità,che permette alla razza di sfuggire facilmente quando si trova ad affrontare altri animali,è che è molto larga vista dall’alto o dal basso, e sottilissima vista di fianco. IL nemico pensa che sia facilissimo tirare una freccia ed uccidere la razza, visto che è così larga, ma appena prende la mira il pesce può improvvisamente voltarsi o scivolare mostrando solo il profilo, che naturalmente è impossibile prendere di mira. Così la razza è salva. Essa è stata dunque scelta perchè è un animale che, considerato da entrambi i punti di vista, può dare soltanto, per dirla nel linguaggio della cibernetica, una risposta ” sì” o una risposta ” no “. E’ cioè in grado di assumere alternativamente due stati, uno positivo e uno negativo.

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Non voglio spingere il paragone troppo oltre, ma direi che la funzione della razza in questo mito è simile a quella degli elementi dei moderni computers, che possono essere usati per risolvere problemi difficilissimi aggiungendo una serie di risposte del tipo ” sì ” o del tipo ” no “.

Mentre è evidentemente falso e impossibile da un punto di vista empirico che un pesce sia in grado di lottare con un vento, da un punto di vista logico possiamo comprendere perchè vengano utilizzate immagini tratte dall’esperienza. In ciò consiste l’originalità del pensiero mitico: mimare il pensiero concettuale. Un animale utilizzable come un ” operatore binario ” può avere, dal punto di vista logico, un rapporto con un problema che sia anch’esso di tipo binario. Se il Vento del Sud  soffia tutti i giorni dell’anno, gli uomini non posssono vivere. ma se soffia solo un giorno du due – ” sì ” un giorno ” no ” il giorno dopo e così via – diventa possibile una sorta di compromesso fra le esigenze degli uomini e le condizioni dell’ambiente naturale .

Blue human eye and binary system numbers - Tehnology concept

Così, dal punto di vista logico, vi è affinità fra un animale come la razza e il problema che il mito vuol risolvere. Sul piano scientifico la storia non è vera , eppure noi abbiamo potuto comprendere la sostanza di questo mito solo in un’epoca in cui la cibernetica e i computers hanno fatto la loro comparsa nel mondo della scienza  e ci hanno permesso di capire operazioni binarie che erano già state messe in atto in modo assai divers, con oggetti o esseri concreti , dal pensiero mitico. Non vi è quindi divorzio fra mitologia e scienza.Solo lo stato attuale del pensiero scientifico ci mette in grado di comprendere il contenuto di questo mito, di fronte al quale rimanevamo ciechi prima che l’idea di operazione binaria ci divenisse familiare.

pensieroNon dovete credere che io metta sullo stesso piano la spiegazione scientifica e quella mitica. Direi piuttosto che la grandezza e la superiorità della spiegazione scientifica risiedono non solo nei risultati pratici e teorici della scienza ma nel fatto, sempre più evidente sotto i nostri occhi, che la scienza riesce ormai a render conto non solo della propria validità, ma anche di ciò che è in parte valido nel pensiero mitico.

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Il fatto importante è che siamo sempre più interessati all’aspetto qualitativo e che la scienza, limitata dal XVII al XIX secolo,ad una visione puramente quantitativa, sta cominciando a reintegrare anche gli aspetti qualitativi della realtà.

Seguendo questa tendenza, ci renderemo conto che fra vita e pensiero non c’è quel radicale divario che il dualismo filosofico del XVII secolo accettava come un dato di fatto.E se ci convinceremo che quanto avviene nella nostra mente non è sostanzialmente nè fondamentalmente diverso dai fenomeni basilari della vita stessa, se comprenderemo che non c’è alcuna insuperabile distanza fra l’uomo e tutti gli altri esseri viventi – non solo gli animali,ma anche le piante – diventeremo forse saggi come non credevamo di poter essere.smile3 piccola

Auguri di un 2017 ricco di saggezza.

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