
I pianisti hanno una diversa organizzazione di alcune aree cerebrali: quelle che analizzano i suoni. È stato infatti dimostrato che imparare a suonare il pianoforte durante l’infanzia e proseguire gli studi fino all’età adulta modifica la struttura cerebrale. Questo perché il nostro cervello cambia e impara continuamente, dimostrando una grande capacità di adattarsi all’ambiente.Inoltre, secondo uno studio di Fredrik Ullen, del Karolinska Institutet (Stoccolma), pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, continuare a esercitarsi stimola la produzione di “sostanza bianca”, la mielina, un composto grasso che circonda i nervi e che serve a velocizzare la trasmissione dei segnali, potenziando ad esempio i nervi che permettono di muovere in modo indipendente le dita delle mani. Lo studio è stato realizzato su un campione di 8 pianisti professionisti e 8 volontari non musicisti, tutti dell’età di 32 anni: quando la maturazione delle fibre nervose dovrebbe essere completata. Qualcosa di particolare accade anche al cervello dei jazzisti: durante le improvvisazioni si spengono le aree dell’inibizione e si attivano quelle dell’espressività. Lo ha scoperto Charles Limb, dell’Università Johns Hopkins (New York), con la risonanza magnetica funzionale.Fonte Focus
VEDOSS, Very Early Diagnosis of Systemic Sclerosis, è un progetto nato nel 2010 a cura di EUSTAR (EULAR Scleroderma Trials and Research) presentato al primo congresso mondiale sulla Sclerosi Sistemica tenutosi a Firenze.
I medici e i ricercatori hanno concordato sull’importanza di una diagnosi molto precoce della malattia che può, in molti casi, prevenire e rallentare, con un trattamento adeguato, il decorso della malattia. I progetti dovranno fornire, attraverso la videocapillaroscopia, uno screening non invasivo di ampio respiro, per identificare i primi segni di un possibile sviluppo della malattia.
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Il fondatore della disciplina olistica BodyFly (che è anche presidente della BodyFly International Academy) è Gennaro Setola, un body-mental coach. Ma cos’è il BodyFly? Si tratta di una disciplina di benessere olistico che considera il corpo “attrezzo di lavoro e d’elezione” per acquisire una piena consapevolezza corporea. Questo tipo di attività nasce dalla complementarietà di due mondi: quello orientale da cui riprende il gusto della lentezza e dell’attesa e quello occidentale che fonda la ricerca nella perfezione del movimento. Ecco perché il BodyFly conivolge in maniera globale corpo, mente ed emozioni favorendo, attraverso la costanza, il benessere psico-fisico.
Nella danza di Gaia???
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