
Impulso nervoso 3D HD
Se l’atto di vivere è una sottile manifestazione del prodigioso movimento di un universo biologicamente organizzato e in creazione permanente, la creatività umana può essere considerata un’estensione di queste forme biocosmiche che si esprimono attraverso ogni individuo. Noi siamo contemporaneamente il messaggio, la creatura e il creatore.

La creatività, una funzione naturale.
L’attività creatrice è lo sviluppo naturale di una funzione biologica. La concezione biologica della creatività è vicina al tema dell’innocenza creatrice: essa favorisce l’apparizione a un livello individuale del genio della specie. Si tratta in realtà di facilitare e non di reprimere l’atto di produzione dei frutti. La danza libera l’epressione degli impulsi creatori naturali. La creazione è, così come la funzione sessuale o quella delll’autotrascendenza, un ‘estensione del processo di vita.
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La funzione creatrice è un impulso innato che permette di esprimere la nostra sovrabbondanza. L’atto creatore possiede molto del grido, dell’orgasmo, della danza e della gestazione. La creazione prende spesso l’aspetto convulsivo della vita che si apre una strada tra gli elementi. L’atto creatore è stato descritto a più riprese come un viaggio dal caos al cosmo.
Riferendosi a Van Gogh, Antonin Artaud descrive questo processo con una straordinaria lucidità: “Van Gogh è pittore perchè ha rimesso insieme la natura, l’ha resa traspirata di nuovo, sudata,perchè egli ha messo sulla tela, in monumentali strisce di colori, la triturazione secolare degli elementi, la terribile pressione elementare degli apostrofi, delle striature, delle virgole,delle barre la cui presenza nessuno potrà negare nell’aspetto naturale delle cose”. Il pensiero di Artaud arla della qualità viscerale della creazione. In questa poetica dell’atto di produrre dei frutti potremmo incontrare, forse. il significato delle nostre azioni.
Relazioni tra funzioni biologiche e sociali.
La mediazione serve a risolvere un conflitto, la mielina serve come lubrificante per la comunicazione dalle sinapsi al sistema nervoso. le sinapsi sono come le parole che ci scambiamo nella comunicazione. Così come la giusta lubrificazione mantiene il buon funzionamento del motore, la mielina supporta il buon funzionamento del nostro cervello nell’apprendimento, nell’espressione della comunicazione tra noi stessi e la percezione dell’ambiente esterno e tra le azioni che l’ambiente esterno suscita.
SAULE KILAITE – “DREAMCATCHER” – RAI Sport 1
Potremmo dire che l’atto creatore per eccellenza consiste nel partorire se stessi. All’origine, fa allusione alla ” poyesis “, il partoriente, il lavoro pronto per dare la luce. Il creativo possiede la somiglianza con l’espressione più profonda del genio della vita: l’autopoyesis. Infatti a differenza dell’animale, l’uomo non si adatta a un ambiente già dato, bensì lo trasforma convertendolo nel suo focolare.
Per Newman, la caratteristica essenziale dell’individuo creatore è la sovrabbondanza. Questa ricchezza interiore, questa abbondanza di potenzialità profonde esiste in ognuno di noi. L’artista è colui che ha il coraggio di esprimere le sue potenzialità. L’artista è un individuo che sente la necessità e il coraggio di produrre dei frutti, di far fruttificare. La vita è sovrabbondanza di vita, è ricchezza gratuita, lusso e lussuria. Questa pienezza proviene dal complesso organico di energie vitali che si spiegano nel mondo. Si può così esercitare la creatività anche in una conversazione, in una danza spontanea, nell’atto sessuale, nella celebrazione di un pranzo come nelle forme più elevate e più maestose dell’arte universale. L’atto di preparare certi alimenti o di comporre una canzone provengono dalla stessa fonte genetica. La precisione, la percezione selettiva, la libertà di indurre dei cambiamenti, la fluidità sono delle caratteristiche proprie del creatore, così come degli attributi dei sistemi viventi.
Violin performer SAULE KILAITE – “ANDANDO VIVENDO” tour teatrale
L’origine del mondo è un enigma insondabile per la mente umana. Certe religioni orientali hanno avuto l’intuizione di un movimento primordiale, di un gesto;la Creazione emerge da una danza generatrice. Per altre religioni, come per la Genesi giudeo-cristiana. l’origine del mondo è il respiro divino, la voce, la respirazione della vita, la parola che designa il nome delle cose, il soggiacente dell’informe, del caos per conferire loro un’identità. Le cosmogonie dei diversi popoli si ricollegano così a una filiazione ” corporea ” nonchè “spirituale”: Lo spirito, la respirazione, il sospiro, l’anima, il respiro, il prana universale. La danza di Shiva che crea e distrugge gli universi appartiene alle cosmogonie del movimento. La Genesi biblica, che dice che all’origine era ilverbo, appartiene alla linea cognitivo-verbale. Queste due linee rappresentano forse le scelte iniziali della coscienza di fronta a un mistero insondabile. Ma, se siamo coerenti con l’intuizione di un’unità primordiale, la divisione del corporeo e dello spirituale non ha ragione di essere.E direi di più: questa indicherebbe una catastrofe antropologica, la prima grande dissociazione.

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