
Intervista a Paolo Zellini
La matematica? Non è come pensate!
Gnomone: astronomia nella Cattedrale di Firenze
Le emozioni di base secondo Panksepp
Lo psicologo americano è stato il pioniere degli studi neuroscientifici dei processi emotivi
Importanza dell’abbraccio
Spesso ci salutiamo, ci diamo cordialmente la mano, ci diciamo arrivederci con un bacio rituale, ma a parte le grandi occasioni ( compleanno, festa di Capodanno, partenze ), raramente proviamo l’abbraccio. L’emozione legata all’abbraccio ha una qualità insostituibile. Questa viene dalla vicinanza con l’altro in un atto reciproco di dare e ricevere affetto, dall’atto di sostenere l’altro in tutta la sua ” umanità “, di prenderlo a carico con il corpo e spiritualmente. L’abbraccio ha un colore più religioso che sessuale. Comprende la fraternità, la comunicazione generosa, vale a dire che che alla sua fonte c’è la coscienza di appartenere a una ” fraternità universale ” che mobilita l’energia evolutiva della specie. L’abbraccio è un mezzo supremo di percepire l’altro, non solo come un prossimo ma anche come un simile. Questo richiede un atteggiamento permissivo, aperto e un sincero desiderio di ricevere l’altro. Chi abbracciare? Se è facile abbracciare una persona che si stima e si ama, è difficile farlo con una persona estranea. Ogni persona scopre nella capacità di abbracciare il suo livello di umanizzazione, il suo grado di evoluzione affettiva.
The science of emotions: Jaak Panksepp at TEDxRainier
Intervista a Jaak Panksepp Neuroscienziato – Congresso Fiap 2016
CONVEGNO FIAP 2016 – Relazione Jaak Panskepp 07/10/16
Il compositore si chiama ‘Melomics-Health’ ed è un algoritmo che produce musiche figlie dell’intelligenza artificiale,
Potrebbe essere che per trovare la giusta connessione tra algoritmi e neuroscienze sia consigliabile la semplessità? All’ultima pagine della pubblicazione di Alain Berthoz troviamo: La semplessità è:
Un modo di vivere con il proprio mondo.E’ eleganza piuttosto che sobrietà, intelligenza piuttosto che fredda logica, sottigliezza piuttosto che rigore, diplomazia pittosto che autorità. La semplessità è raffinata, anticipa più di quanto reagisca, impone le prorie leggi e le proprie griglie interpretative, è tollerante. E’ adattiva pittosto che normativa o prescrittiva, probabilistica piuttosto che deterministica. Tiene conto del corpo commosso quanto della coscienza lucida; tiene conto del contesto. La semplessità è intenzionale, rispetta l’energia, ma, a volte, ne consuma. Tiene conto del tempo vissuto, parte dal soggetto, permette il cambiamento del punto di vista, la creazione, autorizza la tolleranza che è opinione padroneggiata. Ecco insomma che cos’è per me la semplessità; il giudizio, a questo punto, spetta al lettore.
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