
Devo confessare che questa ricerca mi ha trasportata….. in mare aperto……ed ora avrei una domanda: Gli elementi ( aria acqua fuoco terra ) da che mondo è mondo stanno in competizione o collaborano?
Термохалинная циркуляция / Thermohaline Circulation
Finalmente, nel dicembre 1872 il Challenger, comandato dal capitano George Nares e sotto la supervisione scientifica dello stesso Thomson, partì.
Nei successivi tre anni e mezzo la nave e il suo equipaggio navigarono intorno al mondo raccogliendo una enorme massa di informazioni (profondità, temperatura delle acque a diverse profondità, sedimenti, campioni di acqua) e di campioni di vegetali e di animali. Al ritorno in porto ci vollero 20 anni e 50 volumi per pubblicare tutti i risultati conseguiti in quel lunghissimo viaggio.
La spedizione Challenger diede la spinta iniziale a una nuova scienza, l’oceanografia. Lo spazio fino ad allora ignoto e trascurato tra un continente e l’altro divenne oggetto di interesse autonomo, soprattutto quando nel xx secolo varie nazioni vararono navi appositamente progettateper esplorare gli oceani negli anfratti nascosti e fino alle più remote profondità.
Sokal’skij e i suoi colleghi, nei primi decenni del xx secolo, trovarono negli abissi molta più vita di quanto si aspettassero: habitat nuovi con specie nuove, che in alcuni casi colonizzavano ambienti inaspettati, dove si pensava che le condizioni fossero troppo sfavorevoli per ospitare la vita. I moti degli oceani, a varie profondità, e le loro interazioni con l’atmosfera sono il nucleo centraledella climatologia terrestre. Il mare assorbe e ridistribuisce l’energia del sole,e il modo in cui fa circolare certi gas e certe sostanze nutritizie è di cruciale importanza tra i fattori che rendono il nostro pianeta abitabile. L’idrosfera collega in modo profondamente simbiotico il corpo fisico della Terra e tutta la vita che vi abita. Anzi dal punto di vista della biologia, gli oceani sono la Terra.
Antarctic rescue mission: helicopter evacuation to the Aurora Australis
In questo video troviamo Alok Jha, l’autore di: ” Il libro dell’acqua ” che sto leggendo per questo post.
Ogni volta che spezziamo l’acqua nei suoi costituenti e frughiamo nella sua chimica dobbiamo ricordarci che stiamo trattando con qualcosa di eccezionale: ” Non un semplice composto, ma un costituente fondamentale della natura ” E’ forse semplicistico, troppo riduzionista, affermare che la Vita sulla Terra è una conseguenza delle proprietà chimiche dell’acqua. Ma è vero che gran parte delle nostre funzioni biologiche ( e, in ultima analisi la presenza stessa di questa sostanza che rende il nostro ambiente così ospitale) si possono ricondurre al modo in cui le molecole di acqua si attraggono e danzano tra loro.
Gli studi sull’acqua accompagnaro Leonardo per tutta la vita, come testimoniano i fogli raccolti nel Codice Leicester: più che un trattato tecnico, si possono leggere come i tentativi di un pre-scienziato di passare dalla visione spirituale a quella razionale.
Le enormi distese ghiacciate dell’Antardide ci ricordano che l’acqua si trova nell’universo in maggioranza sotto questa forma: nuda, inospitale, aliena.
Gli effetti della nostra presenza sull’acqua del pianeta sono effimeri. Queste molecole erano già qui miliardi di anni fa e hanno contribuito a crare la Terra; noi ci abbiamo costruito un mondo. E’ giusto preoccuparsi del modo in cui stiamo alterando l’equilibrio idrico naturale, perchè l’acqua, che sia un gas, un liquido o un solido, incide in modo fondamentale nelle nostre esistenze, e su quelle di tutti gli altri esseri viventi di oggi e del futuro. Ma il modo in cui l’acqua si presenta, che si tratti della colossale banchisa antartica, delle onde che lambiscono le spiagge o del fluido presente nelle nostre cellule, non è che l’espressione momentanea di un flusso di energia , una tappa nel viaggio di questa affascinante sostanza dentro l’universo. Noi siamo forse ineluttabilmente legati all’acqua,ma lei non lo è a noi.
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