
Una cultura biocentrica è una cultura il cui punto di riferimento assoluto è il rispetto incondizionato della sacralità della vita.Una cultura che ti insegna ad amare e proteggere la vita, ad aumentarla, a farla fiorire. Una cultura che metta la vita al centro, che la esalti: che ascolti l’istinto, che protegga la salute, che celebri l’amore, che valorizzi il piacere, che incoraggi l’espressione artistica e la connessione con la natura. Una cultura che ci inviti a fare delle nostre vite e delle nostre relazioni con tutti gli esseri viventi, delle opere d’arte.”ROLANDO TORO ARANEDA
A partire dalla Visione Biocentrica cambia la strategia di rasformazione esistenziale. I parametri del nostro stile di vita sono i parametri della vita cosmica. I nostri movimenti, la nostra danza, si organizzano come delle espressioni di vita e non come mezzi per raggiungere fini antropologici, politici o socioeconomici. I nostri movimenti si generano nel senso nutritivo del processo evolutivo per creare più vita all’interno della vita, per riscattare vita là dove è oppressa. Ristabilendo in ogni momento la nostra propria esistenza, le condizioni per il suo nutrimento, confermiamo la consistenza affettiva e l’esercizio del movimento- amore. Fritjof Capra, in: “La Rete della vita” parla di Ecologia Profonda. Parla di percezione profonda e sistemica della vita, nella quale l’uomo non sta al centro, e che l’Universo si organizza in funzione della vita.
Introduction to Complex Systems: Patterns in Nature
Il Novecento è stato il secolo della fisica. Le scoperte sull’atomo, le sue particelle e l’architettura del cosmo hanno prodotto la nostra concezione di universo e tutta la tecnologia che plasma la vita quotidiana. Eppure, proprio la fi sica non è stata capace, e non lo è ancora, di rispondere alle antichissime domande dell’uomo, invocando come risolutiva quella teoria del tutto che ha a lungo inseguito e mai raggiunto. Che cosa c’era prima del Big Bang? Perché l’universo sembra costruito perfettamente su misura per l’uomo? E se chiudiamo gli occhi, l’universo esiste ancora? Esistono lo spazio e il tempo? Che cosa succede dopo la morte? Biocentrismo accoglie queste domande in una prospettiva inedita e affida alla biologia l’onere di far progredire le risposte: ciò che percepiamo come realtà non è che un prodotto della coscienza, scoperte scientifiche incluse. È la creatura biologica a modellare il racconto. Soltanto quando la materia diviene cosciente di sé e comincia a osservare l’esistente, l’universo intero muta la propria natura dallo stato indeterminato di probabilità – così come definito dalla teoria quantistica – a quello di misteriosa, concreta presenza: a partire dal fotone, dal petalo di una margherita, dal vento, per arrivare alle nebulose più remote. Robert Lanza – uno dei maggiori scienziati viventi, noto per le sue ricerche sulle cellule staminali – allestisce un’originale trattazione scientifica che ha la luce della semplicità e formula una teoria che colma un vuoto, oltraggiosa sia nei confronti della religione che della scienza. Una teoria che ha la necessaria e smisurata ambizione di porre la domanda: che cosa è l’universo? Robert «Bob» Berman, astronomo e divulgatore scientifico, è autore di più di mille articoli, apparsi su riviste come Discover e Astronomy. È professore di Astronomia al Marymount Manhattan College. Robert Lanza è professore presso la Wake Forest School of Medicine (North Carolina) e direttore scientifico della Ocata Therapeutics, dove si occupa di cellule staminali e clonazione. È stato incluso fra le «100 persone più influenti del mondo» da Time. Il Saggiatore ha pubblicato Biocentrismo (2015).
Il mondo storico-sociale di oggi continua il cammino, anche in un mondo pieno di contrasti, nonostante l’aumento di sistemi sofisticati di conoscenza, di diritto, di produzione. di trasporti e comunicazioni. E’ lo stesso un mondo reale e pronto alla naturalezza, un terreno fertile per costruire una grande ruota di culture attraverso la Natura – una ruota d’amore, di accettazione e di integrazione delle differenze. E’ l’utopia del potrebbe essere che nasce dal guardare ai gesti generosi, ad un volto girato alle stelle, ad una nuova e antica sensibilità che permette di captare la bellezza della vita, trovandola in ogni volto, in ogni essere vivente, in ogni particolare dell’universo.
EL BIOCENTRISMO, ¿UNA TEORÍA QUE CAMBIARÁ LA HISTORIA?. El universo y sus misterios
Joseph Campbell–Myth As the Mirror for the Ego
Joseph Campbell–Initiation Through Trials
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