
Leonard Cohen – Hallelujah ((Live In London – Video Edit))
PER CURARE IL CERVELLO PARLIAMOGLI IN FRATTALE | Franca Tecchio | TEDxCNR
L’emergere dei beni comuni cognitivi
Gli ultimi decenni hanno visto sorgere una nuova famiglia di beni comuni, frutto di tecnologie digitali capaci di fornire servizi a un costo marginale prossimo allo zero, cosa che le caratterizza come beni comuni. Ogni centro cittadino prospera grazie a una combinazione di pubblico e privato, di commerciale e comunitario. Nel mondo digitale i beni comuni e quelli pubblici si confondono. Internet dipende da server costosi, dallo spettro elettromagnetico.
Lo spettro elettromagnetico – Onde elettromagnetiche
Progettare la saggezza della prevenzione
Elinor Ostrom: la prima e unica donna, Nobel per l’Economia
” Governare i beni collettivi “Alla base delle sue teorie, vi è la questione relativa alla gestione di beni comuni della collettività, e di come possa essere organizzata in modo da evitare sia lo sfruttamento eccessivo sia costi amministrativi troppo elevati.
Garrett Hardin on the Tragedy of the Commons
Nel loro tentativo di fornire servizi su misura agli internauti (insieme a notizie e risultati di ricerca), le aziende virtuali (web companies) ci fanno involontariamente correre un rischio: rimanere intrappolati in una “gabbia di filtri” che ci ostacola l’accesso a informazioni che potrebbero stimolarci o allargare la nostra visione del mondo. Eli Pariser argomenta in modo convincente come questo rischio sia negativo per noi e per la democrazia.
John Hattie: What Does It Mean to Be a Successful Teacher?
Finalmente tradotto in Italia, questo volume sintetizza i risultati di un’ampia meta-analisi condotta sui fattori che influenzano l’apprendimento a scuola: più di quindici anni di ricerca che coinvolgono milioni di allievi in migliaia di scuole e rappresentano un grande repertorio di ricerca evidence-based sulle metodologie didattiche più efficaci per potenziare l’apprendimento in classe.
A conversation with ProPublica’s Paul Steiger and Dean Susan King
I vantaggi di un sistema trasformato si dispiegheranno appieno solo se tutte le fonti di dati verranno aggregate a formare un bene comune. I beni comuni possono trovarsi a svariati livelli – locale, nazionale, globale – e alcuni dei beni comuni cognitivi più preziosi sono per natura globali. Si tratta di elementi essenziali dell’intelligenza collettiva; anzi qualsiasi tipo di intelligenza collettiva si fonda su beni comuni cognitivi di qualche tipo, anche a microlivello.
Il Premio Nobel per l’Economia 2014 è stato vinto dal professore francese Jean Tirole.
Saggezza collettiva e progressi nella consapevolezza
Non possiamo presumere un progresso lineare verso società più connesse e riflessive. Un’economia di soli consumatori e senza lavoratori è una fantasia. Il modello dialettico è più facilmente applicabile come segue: l’umano è la tesi, la macchina l’antitesi e la sintesi è l’umano potenziato e connesso a una miriade di forme di intelligenza collettiva. L’intelligenza collettiva è la capacità dei gruppi di prendere decisioni assennate – scegliere cosa fare e con chi – combinando le capacità umane e quelle macchiniche. I modi in cui l’intelligenza è organizzata hanno una natura per lo più frattale con modelli simili che si presentano a molteplici livelli di scala, nei gruppi di amici, nelle organizzazioni o in tutta una società.
I teorici classici somigliano a studiosi della geometria euclidea in un mondo non euclideo, i quali, scoprendo che nell’esperienza le linee rette apparentemente parallele spesso si incontrano, rimproverano le linee perchè non rigano diritto – ccome unico rimedio per le inopportune collisioni che si verificano. Ma in verità l’unico rimedio è abbandonare l’assioma delle parallele ed elaborare una geometria non euclidea. Qualcosa di simile è necessario oggi nell’economia.
Alla prossima……niente panico….
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