
La fisica quantistica, fisica delle possibilità – The Quantum Activist – Clip 2
02 Prof Luigi Maxmilian Caligiuri
Che cos’è il vuoto? Di che cosa è fatto? Perché ci fa paura? Non è facile per l’uomo, soprattutto quello occidentale, pensare e accettare il nulla. Eppure interrogarsi sulla sua natura pare inevitabile. Lo hanno fatto, e continuano a farlo, filosofi e matematici, scienziati e teologi, poeti e premi Nobel, cercando di tessere intorno all’horror vacui una storia plausibile. In queste pagine l’astrofisico Trinh Xuan Thuan ci conduce in una lunga cavalcata dalle origini ai giorni nostri attraverso la Bibbia e l’I Ching, Aristotele e al-Khwarizmi, la rivoluzione di Newton e le teorie di Einstein, la nascita della meccanica quantistica e la scoperta del Big Bang. La conclusione cui giunge è sorprendente: la fisica e la cosmologia contemporanee propongono una visione del mondo molto simile a quella delle maggiori tradizioni spirituali orientali che, invece di temere il vuoto, lo vivono come possibilità di mutamento, e dunque di vita. È nel dialogo armonico tra gli opposti – Yin e Yang, energia e materia, attrazione e repulsione – che si nasconde il mistero, insieme vuoto e pieno, dell’universo. Un mistero che ha a che fare con la scienza, ma anche con l’etica e con la politica. Perché se è vero che, come le particelle e gli atomi, siamo interconnessi nella grande rete del cosmo, la nostra felicità dipende da quella degli altri.
A Geometry of Consciousness — The Pribram Bohm Hypothesis
Kitaro Relaxing Music 432 Hz
La Fisica Quantistica spiegata semplicemente – Emilio del Giudice
La cellula: uno strumento musicale che vibra
Fisica Quantistica – Il concetto di Risonanza – Emilio del Giudice
Prof. Luigi Maxmilian Caligiuri e Dr.ssa Carmen Di Muro
Serena Pattaro – Le parole creano la nostra realtà
La crisi della musica d’arte nel dopoguerra non è tanto “crisi del linguaggio musicale” quanto “crisi della musica come linguaggio”. Sulla scorta di questa fondamentale presa di coscienza, a partire dai tardi anni ’70 Branchi sviluppa una concezione organica della scrittura musicale che superail tradizionale impianto lineare e narrativo. In questo sistema lo spettatore è a un capo del canale di comunicazione unidirezionale, per approdare a un’idea di ascolto multifocale e non direzionale, integrato all’ambiente e non gerarchico. Dapprima circoscritto a temi di carattere strettamentetecnico, il discorso di Branchi si estende così fino ad assumere quel respiro filosofico che, una volta definiti i termini della crisi, consente all’artista di “saltare fuori dal cerchio” della ripetizione acritica e coatta di schemi e consuetudini del passato, di ricondurre la pratica musicale a una piena assunzione di responsabilità nei confronti dell’ecosistema o — nei termini propri del lessico di Branchi — dell’Intero.
Melodie Cellulari: nuove prospettive di medicina rigenerativa | Carlo Ventura | TEDxTorino
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Universo Olo-Frattale – La Rete della Vita – Nassim Haramein
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