
Gerd Leonhard: lettera aperta alla partnership sull’IA
Yoshua Bengio | From System 1 Deep Learning to System 2 Deep Learning | NeurIPS 2019
Pensieri Lenti e Veloci – Daniel Kahneman (Recensione del libro)
Questo libro, di carattere scientifico ma divulgativo, nasce dall’urgenza di rappresentare una realtà in parte nascosta indagata con rigore in tutti i settori regolati. L’indagine muove da una domanda: cosa accadrebbe se un’azienda specializzata nella gestione dei dati offrisse in Italia servizi bancari, assicurativi, nei mercati finanziari, nelle comunicazioni, energia, trasporti ecc.? Google ha ottenuto licenza bancaria in Irlanda e può operare in tutta Europa, Amazon già presta servizi finanziari, il settore dei trasporti è rivoluzionato dalle “app”. L’evoluzione in corso, dalla gestione dei dati alla blockchain, rischia di accelerare i processi. L’indagine mostra come la “resilienza” dei settori dei servizi in Italia sia minima. La regolazione attuale favorisce un’evoluzione verso un consolidamento dei mercati a vantaggio di poche multinazionali.
Gli algoritmi ci aiutano a fare un giro in macchina, scegliere quale libro acquistare, eseguire una dimostrazione matematica. Crediamo nella loro codifica come si crede a una formula magica, a un incantesimo in grado di rivelare ciò che dobbiamo sapere e ciò che vogliamo. Perché per gli esseri umani certe invocazioni – dal voto nuziale alla maledizione dello sciamano – non solo descrivono il mondo ma lo producono. Ogni calcolo ha in sé un alone culturale che si è formato attraverso la lunga tradizione di pensiero magico. Ed Finn considera in che modo l’algoritmo – in termini concreti, “un metodo per risolvere un problema” – abbia le sue radici non solo nella logica matematica ma anche nella cibernetica, nella filosofia e appunto nel pensiero magico. Sostiene che l’algoritmo utilizza concetti dallo spazio idealizzato del calcolo all’interno di una realtà disordinata, con risultati imprevedibili e talvolta affascinanti. Finn esamina lo sviluppo degli assistenti intelligenti come Siri, l’estetica algoritmica in Netflix, il gioco di Facebook Cow Clicker o l’economia rivoluzionaria dei Bitcoin, l’obiettivo di Google di anticipare le nostre domande, le mappe e la gestione della contabilità di Uber, la crescita di Facebook e molto altro ancora. Se vogliamo comprendere il divario tra astrazione e realtà disordinata, dobbiamo costruire un modello di “lettura algoritmica” e un sapere che si occupi di tale processo.
Una società di esploratori
Negli ultimi millenni gli esseri umani hanno enormemente accresciuto l’ambito di comprensione, dotando i nostri poteri inespressi di un’attrezzatura culturale, costituita dal linguaggio e dalla scrittura. Immersi come siamo in questo contesto culturale, rispondiamo adesso ad una possibilità ancora più accresciuta di pensiero virtuale. Trovo che l’immagine dell’umanità immersa in una sorta di pensiero potenziale getti una luce potente sui problemi del nostro tempo. Quest’immagine ci libera dall’assurdità dell’assoluta autodeterminazione, pur offrendo a ciascuno di noi l’oportunità di un’originalità creativa entro il singolo spazio che circoscrive la nostra vocazione. Ci mette a disposizione le ragioni metafisiche e i principi organizzativi di una società di esploratori.
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