

Adriano Celentano – L’emozione non ha voce (LIVE 2012)
Consilienza
Dott.ssa Laura Auricchio
L’attività clinica che propongo riflette le acquisizioni provenienti da differenti modelli teorici e d’intervento, della psicologia, della psicoterapia e delle scienze cognitive.
L’obiettivo a cui si tende è la consilienza (Wilson, 1998, Slingerland, Collard, 2011) ovvero la convergenza e l’integrazione di conoscenze derivanti da contesti del sapere diversi. La consilienza, sostiene Wilson, si verifica quando i presupposti di una disciplina non vengono negati dai risultati di un’altra.
Nella pratica clinica il rispetto di questo principio richiede di individuare spiegazioni complesse, fondate su causalità non lineari e su informazioni integrate e, al contempo, differenziare gli interventi, scegliendo di volta in volta quello più adatto al contesto, alle persone, al loro tempo evolutivo e alla fase del processo terapeutico.
All’interno di un’ampia cornice teorica in cui credo sia sempre corretto muoversi, è possibile individuare alcuni riferimenti fondamentali sui quali negli anni mi sono maggiormente focalizzata: il modello sistemico-relazionale e la psicologia relazionale, la neurobiologia interpersonale e la psiconeuroendocrinoimmunologia.
Wilson E.O. (1998) Consilience: The Unity of Knowledge. Knopf
Slingerland E., Collard, M. (2011) Creating Consilience: Integrating the Sciences and the Humanities. Oxford University Press.
Intelligenza Emotiva Di Daniel Goleman – Recensione Animata
Trying Not to Try: the Power of Spontaneity | Edward Slingerland | TEDxMaastricht
Il risultato della consilienza è che l’emozione può essere considerata come processo che comporta il collegamento reciproco fra elementi distinti. Considerare le emozioni come “cambiamenti nello stato di integrazione” ci consente di unire gli straordinari risultati di una serie di discipline scientifiche, intrecciando gli aspetti sociali con quelli neurobiologici .Le emozioni come la mente, riguardano sia il singolo individuo sia le relazioni interpersonali. Per molti versi, le emozioni costituiscono il carattere soggettivo della mente. Man mano che l’integrazione modella il dispiegarsi dei flussi di energia e informazioni, possono verificarsi diverse forme di vissuto emozionale in qualsiasi momento e con qualsiasi nuova esperienza. Compiendo il passo di definire in modo consiliente le emozioni come cambiamenti nello stato di integrazione, ci si rende conto di come non sia possibile in alcun modo eliminare gli aspetti emozionali dell’elaborazione delle informazioni – ossia ciò che chiamiamo ” cognizione o pensiero”. Il pensiero e la cognizione non sono separati dal sentimento e dall’emozione.
La CONSILIENZA è la tendenza all’ UNIFICAZIONE del Sapere Universale.
Recentemente, Edward Wilson ha introdotto la nozione di “consilienza” come “l’interconnessione delle spiegazioni causali attraverso le discipline” (Wilson, 1998a). La consilienza afferma che tutte le spiegazioni in natura sono connesse; non ci sono fenomeni totalmente isolati. Wilson si concentra su pezzi incompleti di conoscenza: l’ampia regione che separa le scienze dalle scienze umane. È felice di vederlo lentamente riempito dai biologi evoluzionisti, dai neuroscienziati cognitivi e dai ricercatori dell’intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, è allarmato dalle persone nelle discipline umanistiche che stanno cancellando parti del corpo esistente della conoscenza. Questi includono filosofi decostruttivi. Wilson caratterizza i loro sforzi come basati sull’ignoranza.
Dal mio punto di vista la concettualizzazione delle emozioni come cambiamenti nel grado di integrazione contribuisce a collegare le dimensioni neurologiche, fisiologiche, psicologiche, sociali e culturali delle “emozioni ” in una totalità coerente. Heart-Mind 2018: Dan Siegel
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