

In che senso è possibile parlare della coscienza come di un problema? O meglio: rispetto a che cosa la coscienza costituisce un problema, o un enigma, o addirittura un mistero? E ancora: è possibile parlare di libertà del soggetto? Le neuroscienze o la pratica medica possono rendere conto del caso individuale? Questi e altri gli interrogativi posti in questa raccolta di saggi che vede scienziati e filosofi di vari orientamenti discutere insieme su concetti fondamentali come quelli di riduzionismo e responsabilità morale, mente e cervello, immagine quantitativa e immagine qualitativa della scienza.
Adriano Favole: Che relazione c’è tra la lingua e la cultura di una società. Dialoghi sull’uomo 2020
Giorgio Manzi: “Alle origini di “Homo sapiens” e del nostro mondo di simboli”

Cervello e corpo
Cervello è il termine che generalmente viene impiegato per indicare la parte del corpo racchiusa nella scatola cranica e contenente miliardi di cellule riunite in una serie di gruppi. Il cervello – o encefalo – inteso come parte superiore del sistema nervoso centrale è indissolubilmente interconnesso con l’intero organismo attraverso il sistema nervoso periferico e i segnali derivanti dai processi fisiologici del corpo. Gli input provenienti dal sistema nervoso distribuito in tutto l’organismo influiscono direttamene sul funzionamento delle cellule nervose presenti nella scatola cranica. Per es, i processi cerebrali vengono influenzati dal sistema immunitario e da quello endocrino, in quest’ultimo caso attraverso gli ormoni immessi nel sangue. Ha quindi, poco senso considerare ” il cervello ” indipendente da questo ampio insieme di input provenienti dall’intero organismo. Con il termine ” cervello ” ci riferiamo al processo incarnato dei flussi di energia e informazioni, processo che coinvolge l’intero corpo.
Imparare Velocemente | Il Metodo F.A.S.T di Jim Kwik
Mente, cervello e autoregolazione corporea
An Interview with Prof. Louis Cozolino
Questo ” ottavo senso “, il senso relazionale, ci aiuta a comprendere come ciascuno di noi sia fondamentalmente in connessione con gli altri. Il nostro senso di identità non è limitato al corpo che abitiamo in questa vita: possiamo sentirlo estendersi ai rapporti che abbiamo con gli altri ora, ma anche con coloro che hanno vissuto prima di noi e con le generazioni che verranno. Possiamo così ampliare la definizione di un ” io ” delimitato dalla nostra pelle, per diventare pienamente parte di un ” noi “. La comunicazione integrativa ci mette in connessione con gli altri in modo nuovo, con un atteggiamento positivo, aprendo la nostra vita all’esperienza di un senso più ampio e più profondo della nostra identità nel mondo.
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