
«Il filo rosso di questo volume è costituito dall’identificazione di quella “indomita tendenza” a semplificare il mondo della vita per poter disporne a piacimento, che sembra trovarsi alla base della hybris cui Homo sapiens sottopone sia l’ambiente che i propri simili. Riconciliare “tecnoscienze” e “saggezza” stipulando “una nuova alleanza” tra uomo e ambiente è per Mauro Ceruti e per la sua filosofia della complessità la via per emanciparsi dal mito dell’onniscienza/onnipotenza e costruire un’antropologia adatta a un universo tipicamente plurale, che fin dai tempi della “rivoluzione copernicana” si era rivelato privo di centro, senza confini e libero da ogni artificiosa gerarchia. Le ipotesi, le teorie, le “macchine” che l’impresa tecnico-scientifica via via realizza non vanno più intese come mezzi di rappresentazione/manipolazione di una realtà assoluta, che l’uomo può tuttavia sfruttare, ma come tentativi sempre più articolati in un reciproco processo di adattamento tra ambiente e uomo: quasi come un fiume, che si forma là dove meglio il paesaggio circostante permette all’acqua di scorrere, e insieme contribuisce a modellare il paesaggio stesso. Nell’ormai lontano 1986, dedicavo a Mauro Ceruti una splendida battuta di Friedrich von Hayek: “L’uomo non è e non sarà mai il padrone del proprio destino: ma la sua stessa ragione progredisce sempre portandolo verso l’ignoto e l’imprevisto, dove egli impara nuove cose”. Oggi mi sembra giusto riproporgliela, proprio alla luce della sua idea che “Homo sapiens non è nato umano, semmai ha appreso a essere umano”». (Dalla Prefazione di Giulio Giorello)
Questo libro è un appello ad espandere la nostra visione delle potenzialità umane.
In esso, molti dei migliori pensatori dei nostri giorni ci chiedono di rinnovare il nostro impegno a conoscere noi stessi e a scoprire il significato più profondo delle nostre vite. Per aiutarci in questo compito, ci offrono il punto di vista traspersonale, che si estende al di là della scienza e della psicologia convenzionale per includere lo studio della coscienza nella sua miriade di forme.
Il matrimonio della scienza e della psicologia con le tradizioni spirituali ha prodotto un prezioso frutto: la visione transpersonale, con il suo approccio generoso e profondo alla natura umana. I cinquanta saggi che costituiscono L’espansione della coscienza applicano il pensiero transpersonale alla crescita individuale, alla psicoterapia, alla meditazione, ai sogni, alle sostanze psichedeliche, alla scienza, all’etica, alla filosofia e all’ecologia.
Il risultato è una panoramica integrata e completa delle molte dimensioni dell’esperienza umana.
In un linguaggio chiaro ed accessibile, i vari contributi suggeriscono che la coscienza umana non ha raggiunto l’apice del suo sviluppo e che ha la capacità di espandersi ben oltre i presentì limiti. La visione transpersonale, mentre ci radica nella Saggezza Perenne delle grandi tradizioni, ci offre una grande speranza per il futuro.
La coscienza rimane il più grande interrogativo scientifico e filosofico di tutti i tempi. Un mistero analizzato e sondato per oltre duemila anni ma pregiudizialmente negato per gran parte del XX secolo. Non sono ancora oggi chiare né la natura della coscienza, né la relazione coscienza/cervello/realtà né il posto della coscienza nel mondo. La coscienza è l’enigma fondamentale dell’umanità. Un enigma dalla cui comprensione dipende la conoscenza di noi stessi, della natura e del senso della vita. Questo libro è una rigorosa analisi critica degli elementi fondamentali della scienza della coscienza, che si estende dalle sue profonde implicazioni epistemologiche e metafisiche agli aspetti neuropsicologici, per arrivare alle possibili connessioni con la fisica quantistica e con le ipotesi fisico-matematiche di altre dimensioni oltre quelle dello spazio e del tempo come tradizionalmente intesi. La proposta di una sintesi fra scienza e filosofia che consente di riscoprire l’inseparabilità del mondo fisico da quello della mente in un orizzonte concreto molto più ampio, ricco e affascinante di quanto comunemente creduto.
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