Organizzare l’altruismo

organizzare l'altruismo“Se il mondo in cui viviamo sta cambiando, deve cambiare anche lo sguardo con cui immaginare le possibilità della nostra convivenza”.
Il nostro è soprattutto il tempo della responsabilità e dell’investimento a lungo termine. La perdita di un futuro garantito può lasciare disorientati, ma il disorientamento può essere il preludio di una nuova consapevolezza che non potrà prescindere dalla cooperazione, dalla solidarietà e (persino) dall’altruismo.
Mauro Ceruti e Tiziano Treu sottopongono la costruzione di un nuovo futuro alla prova delle questioni critiche del momento: il senso della globalizzazione, i rapporti fra mercato e solidarietà, la ridefinizione del welfare, le dimensioni sociali ed economiche della partecipazione.

Il-futuro-è-già-determinato-2007-di-Ilya-Prigogine-Recensione-del-libro1-680x382

Secondo il punto di vista classico la natura sarebbe un automa. Tuttavia oggi scopriamo ovunque instabilità, biforcazioni, evoluzione. Ciò richiede una diversa formulazione delle leggi della natura che includa la probabilità e la rottura della simmetria temporale. Dimostreremo che il nostro approccio unifica la dinamica, la termodinamica e il calcolo delle probabilità.

In un certo senso la nostra intera visione dell’universo intorno a noi è un esempio di sistemi di non-equilibrio. Arriviamo così ad una diversa concezione della realtà. Laplace ed Einstein credevano che l’uomo fosse una macchina all’interno della macchina cosmica. Spinoza affermava che senza saperlo siamo tutti macchine, cosa che non sembra particolarmente soddisfacente. La fisica del non equilibrio ci ha fornito una migliore comprensione del processo della comparsa degli eventi. Gli eventi vengono associati alle biforcazioni. Il futuro non è determinato. Soprattutto in quest’epoca di globalizzazione e di rivoluzione basata sulle reti, il comportamento a livello individuale è il fattore chiave nel plasmare l’evoluzione dell’intera specie umana, proprio come poche particelle possono alterare l’organizzazione macroscopica della natura e dar luogo alla comparsa o scomparsa di strutture dissipative. Il ruolo degli individui è più importante che mai e questo ci porta a credere che alcune delle nostre conclusioni rimangano valide nelle società umane.

conoscenza ignoranza mistero“Chi aumenta la sua conoscenza aumenta la sua ignoranza”, scriveva Friedrich Schlegel. “Vivo sempre più con la coscienza e il sentimento della presenza dell’ignoto nel conosciuto, dell’enigma nel banale, del mistero in tutte le cose e, in modo particolare, dell’aumento del mistero in ogni aumento della conoscenza”, ci dice Edgar Morin. Così in questo libro si spinge a esplorare i territori del sapere, in cui ci si imbatte in una terna inseparabile: conoscenza, ignoranza, mistero. Tutti i progressi delle scienze suscitano nuovi interrogativi e sfociano nell’ignoto: quello dell’origine, della fine, della natura della realtà. Più si vede quel che c’è di razionale, più bisogna vedere anche quel che sfugge alla ragione, ma il mistero non svaluta la conoscenza che vi approda; al contrario, stimola e fortifica il senso poetico dell’esistenza.

VALERIO MALVEZZI e DIEGO FUSARO: Uscire dalla crisi. Verso un’economia umanistica

ecologia affettiva

 

L’Ecologia Affettiva è il settore dell’ecologia che si occupa delle relazioni affettive che intercorrono tra esseri umani e il restante mondo vivente. L’istinto fondamentale che presiede alla buona relazione degli esseri umani con il mondo vivente è la biofilia. La biofilia è l’innata tendenza degli esseri umani a farsi attrarre dalle diverse forme di vita e in alcuni casi ad affiliarvisi emotivamente (Biophilia Hypothesis). Il sentimento di affiliazione che ci lega alla Natura, il sentirsi figli della Madre Terra, di Gaia, è un istinto e come tale è presente in tutte le culture umane, comprese quelle più tecnologicamente avanzate, dove si sta sviluppando una consapevolezza scientifica sempre più profonda della natura vivente del pianeta (Gaia Hypothesis). Tuttavia, nelle nostre società artificiali ormai molto lontane dal mondo naturale, c’è il rischio concreto che l’istinto biofilico non riceva più stimoli adeguati per fiorire nell’intelligenza naturalistica, definita come l’abilità di entrare in connessione profonda con il mondo vivente e di apprezzare l’effetto che questa relazione ha su di noi e sull’ambiente stesso (Multiple Intelligences Theory). Fortunatamente stiamo scoprendo che Gaia, come una vera madre, agisce su di noi a un livello psichico profondo, attivando la nostra attenzione involontaria (fascination) e favorendo in questo modo la rigenerazione della nostra capacità di attenzione (Attention Restoration Theory). Al richiamo di Gaia e del mondo naturale, possiamo imparare a rispondere affinando i nostri sensi e le nostre capacità mentali con il silenzio attivo, una pratica di meditazione di consapevolezza (mindfulness) che si sta rivelando particolarmente efficace per ristabilire la nostra personale connessione con Gaia e con il mondo vivente.

Verso Sud: ARTENA e la Summer School di BIOURBANISTICA

Ringrazio chi mi segue. Un caro saluto. goccia d'acqua 2

 

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