
Da più di vent’anni Naomi Klein è la più importante reporter della guerra economica che le grandi multinazionali hanno condotto a spese delle persone e del pianeta. Non ha mai smesso di combattere per la giustizia sociale e per la salvezza dell’ambiente, documentando le catastrofi in corso e raccogliendo dati, spesso scomodi. Questo libro svela le verità che non conosciamo e mostra le conseguenze di quelle che non vogliamo vedere, portandoci sui fronti dei disastri naturali contemporanei, dalla Grande barriera corallina ai cieli anneriti dal fumo nel Pacifico nordoccidentale, fino ai danni provocati in Porto Rico dall’uragano Maria. Quelli di Naomi Klein sono interventi tragicamente premonitori, perché ci mettono in guardia sui disastri ecologici che ci aspettano se perdiamo l’ultima occasione per agire e cambiare la direzione del nostro futuro. Per combattere la crisi climatica dobbiamo essere capaci di rinunciare alla cultura consumistica, schiacciata sull’ipocrisia di un eterno presente, e anche alla costruzione dei muri che dividono i popoli e alimentano le disuguaglianze. Dobbiamo lasciarci alle spalle l’illusione di poter dimenticare i danni che la nostra civiltà procura al pianeta. Questa catastrofe globale non è solo un problema politico: ha a che fare con la nostra immaginazione e con il coraggio di affrontare la sfida di un cambiamento radicale nel nostro stile di vita. Per superare la crisi del clima, dobbiamo cambiare il sistema che l’ha prodotta.
La Fisica che cura / The Physics that heals – Q&A: Le vostre domande / Q&A: your questions
LA FINE DELLA CRISI ECONOMICA con Nino Galloni
L’uomo odierno si trova in una crisi cognitiva, che concerne il rapporto che intrattiene con sé stesso e con la realtà. È una condizione paradossale. Viviamo in un mondo sempre più complesso, nel quale tutto è connesso e all’interno del quale, tuttavia, si producono drammatiche disgregazioni. Domina un paradigma di “semplificazione”, che ci separa illusoriamente dalla natura, ci rinchiude nei confini nazionali, frammenta i saperi, irrigidisce le identità. Il successo di tale modello accresce le tendenze regressive e il rischio di catastrofi future. Cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità è la sfida del XXI secolo. Raccogliere questa sfida significa ripensare le attività umane fondamentali: la cura, l’educazione, il governo.
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