Essere E non essere è la peculiarità del pensiero sistemico.
Siamo figli del desiderio che la vita ha di se stessa. Il seme della gioia si nutre di una sempre maggiore consapevolezza della complessità in cui siamo immersi.
Vista dalla superficie lunare, la caratteristica più stupefacente della Terra è che sia viva e come ogni organismo vivente si merita un nome. Così come chiamavano i Greci la dea Terra, Gaia, diventa la mia casa.
La mia corsa non è più cieca, la dimensione affettiva ad ogni passo sorregge la mia danza vitale. La percezione di ogni passo sulla superficie di Gaia che mi sorregge complice, fortifica la mia chiara e stabile identità che non teme il cammino senza certezza di arrivo.
Accettando le pulsioni dei mutamenti di Gaia per ristabilire i cammini dell’amore si va ad assumere sempre più complessità che arricchisce ogni istante fino a sentire l’infinito come la conclusione della vita la normalità dell’esistenza in una certa forma che si apre ad una nuova forma.
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